Manuel Zito
Inizia a suonare e studiare il pianoforte a 5 anni. Nel 2002 ascolta il disco “A rush of blood to the head”dei Coldplay che lo porta ad ascoltare e a suonare anche musica “non classica”. Parallelamente allo studio del pianoforte, che lo porta al diploma al Conservatorio “S.Pietro a Majella” di Napoli nel 2012, inizia a suonare con gruppi di vario genere in giro per l’Italia. Nel 2010 collabora con il gruppo PiccolaOrkestraPerPrestazioniOccasionali nel 2014 arriva a calcare il palco del “Meeting del Mare” a Marina di Camerota (Sa) aprendo i Gogol Bordello. Nello stesso anno anche il palco del Mei a Faenza. Nel frattempo inizia a dedicarsi allo studio della Composizione e alla musica per audiovisivi. Nel 2017 frequenta il corso di Musica per Film al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e inizia ad ascoltare la musica di stampo nord-europeo (in particolare Olafur Arnalds) che lo porta a registrare il suo primo disco dal titolo “Fernweh” al “Sundlaugin Studio”a Mosfellsbær (Islanda), studio dei Sigur Ros, dove hanno registrato, tra gli altri, Damien Rice, Yann Tiersen, Bjork. Nello stesso anno collabora con i Blindur per il pezzo “Piccola Faccia” contenuto nel disco di Cristina Donà “Tregua 1997-2017 (Stelle Buone)”.
E’ pianista accompagnatore per la danza nei Licei Coreutici in Italia.
Il disco “Fernweh” l’ho registrato in Islanda tra il 27 e il 31 agosto 2017, nel fantastico Sundlaugin Studio di Mosfellsbær, dove hanno registrato tutti i dischi i Sigur Ros ma hanno registrato anche Damien Rice, Bjork, Yann Tiersen, ecc. Alcuni pezzi sono per piano solo, altri per piano, quartetto d’archi, elettronica e altri suoni come Glockenspiel e Fender Rhodes.
I pezzi per piano solo sono nati dal 2011 al 2016, in momenti diversi e con ispirazioni diverse, i pezzi con gli archi sono nati tutti tra il febbraio e il luglio del 2017.
L’idea di mischiare l’elettronica a suoni acustici (piano, archi, batteria), mi è venuta dopo la scoperta di alcuni compositori di genere neoclassico, in particolare Olafur Arnalds, un compositore islandese. Venendo dal mondo della musica classica (mi sono diplomato in pianoforte nel 2012), non avevo mai pensato, prima di quegli ascolti, di inserire l’elettronica nei miei pezzi. In effetti per me è diventato un ulteriore “colore” da aggiungere alla mia tavolozza per creare la mia musica. I suoni “non” acustici fanno da pad, non prevaricano mai sugli altri, ma fanno quasi da sostegno al tutto e aiutano le dinamiche.
L’ispirazione dei pezzi è stata di varia natura: un personaggio di un libro (Yoyo), la musica scritta per uno spettacolo di danza (Water Dance, Monrome), la sonorizzazione di un cortometraggio (Alafoss), il tema di un pezzo di un gruppo post-rock italiano (La deriva - Malmo).
Il mio progetto è stato sposato da subito dal musicista e produttore Massimo De Vita, che mi ha accompagnato in questo fantastico viaggio in Islanda e mi ha aiutato a ricreare i suoni (insieme a Biggi, storico fonico dei dischi dei Sigur Ros) che avevo in mente per la mia musica.
Perché registrare lì? Per ricreare quelle atmosfere glaciali in alcuni suoni ma nello stesso tempo molto intime e nostalgiche
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